STORIA Con il decreto n. 197 datato 15 dicembre 1860 il Commissario straordinario, Gioacchino Napoleone Pepoli, istituiva la “Provincia dell’Umbria”: venivano in tal modo riunite le preesistenti quattro delegazioni pontificie di Perugia, Spoleto, Rieti e Orvieto – articolate al loro interno in distretti e governi – e ad esse veniva accorpato anche il mandamento di Gubbio, sottratto alla delegazione di Urbino e Pesaro, in cambio del mandamento di Visso che veniva invece ceduto a Camerino. La Provincia dell’Umbria nacque in mezzo a grandi polemiche e se fu gradita agli eugubini scontentava fortemente gli abitanti di Todi, Spoleto e Rieti che mal sopportavano di dover dipendere dal nuovo capoluogo, Perugia e di Città di Castello che cessando di essere Distretto temeva di perdere archivi, monasteri e biblioteche. Il marchese Pepoli se da una parte invitò le popolazioni a dare prova di concordia e abnegazione “sacrificando al bene della patria le tradizioni e gli interessi municipali”, dall’altra su invito del Minghetti mise la massima energia per sedare subito sul territorio ogni tipo di protesta inviando carabinieri nelle zone calde della neonata provincia. A lungo Spoleto cercò invano di far valere le proprie ragioni a Torino chiedendo una nuova provincia che permettesse alla città di recuperare la centralità perduta. Secondo i dati del censimento del 1861 la Provincia dell’Umbria aveva una superficie complessiva di 9.709 km2, con una popolazione di 513.019 unità e una densità abitativa di 52,83 abitanti per km2. Le prime modifiche territoriali della Provincia si registrano in epoca fascista: nel 1923, infatti, il circondario di Rieti, con i suoi 55 Comuni, staccato dalla Provincia dell’Umbria entra a far parte della Provincia di Roma, costituendo il primo passo per la ricostruzione della Provincia Sabina che sarà portata a termine nel 1927. Il Regio Decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, oltre a istituire la Provincia Sabina, segnò anche la fine della Provincia dell’Umbria: d’ora in poi distinta fra le due Province di Perugia e di Terni, quest’ultima formata unendo i circondari di Terni e Orvieto. Il Consiglio provinciale era formato da 50 consiglieri e nel suo ambito veniva eletta una Deputazione di sei membri presieduta dal Prefetto per quasi tutto l’Ottocento. Il Consiglio si riuniva in una Sessione Ordinaria annuale che cadeva generalmente nei mesi di settembre-ottobre e in una o più Sessioni Straordinarie qualora si presentassero problemi urgenti da affrontare.
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